Come si legge il cartellino di una pompa ?

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Nella speranza di non coinvolgere un idraulico e risparmiare parecchi euro, sono molti gli utenti che ci chiedono se esiste un modo pratico per capire se una pompa è migliore di un'altra. Con un pizzico di sorriso la nostra risposta è sempre la stessa: vi sentireste mai di farvi operare una gamba da una persona che non sia un chirurgo?

Ognuno ha le sue competenze ed è più che sensato delegare il lavoro a qualcuno che può garantire una qualità di risultato che noi non potremmo mai raggiungere, anzichè ostinarci e fare tutto di testa nostra, andando incontro ad un flop.

Chiariamo un concetto semplice: solo un esperto di termoidraulica può capire se un'elettropompa sia valida o no e soprattutto può consigliarvi con cognizione di causa, se un prodotto è indicato per il vostro impianto idraulico. Anche se dovrebbe essere scontato, una pompa sommersa considerata ottima non è detto che si adatti alle necessità del vostro impianto.

Ogni situazione va analizzata caso per caso e solo un professionista con competenze tecniche nel settore potrà esprimere un'opinione affidabile per stabilire giusta pompa per casa vostra.

Esiste però una via di mezzo: ovvero un idraulico che vi suggerisce quale elettropompa cercare, lasciandovi alcuni parametri precisi, volti a farvi orientare meglio tra le centinaia di proposte a catalogo.

Dovrete solamente imparare a leggere l'etichetta di una pompa, perchè è qui che sono racchiuse le principali informazioni e caratteristiche di cui avrete bisogno per comprare l'elettropompa perfetta per le vostre necessità.

 

Impariamo a leggere l'etichetta di una pompa

I cavalli rappresentano un valore per stimare la potenza di una pompa e vengono espressi con la sigla HP -acronimo di horse power- La stessa potenza d'azione può essere espressa in kilowatt e viende indicata con la sigla KW. Per sapere a quanti HP corrispondono dati KW bisognerà utilizzare una conversione.

 

Sapendo che 1 HP equivale a 0,7457 chilowatt, per ottenere una stima precisa sarà sufficiente eseguire la seguente proporzione:

 

1: 0,7457 = Il numero riportato di HP : X

 

Di conseguenza, supponendo che la pompa da analizzare sia di 2 HP, dovremmo eseguire il seguente calcolo:

 

2x0,7457 / 1

 

Se invece sappiamo il numero di chilowatt dell'elettropompa, ad esempio 7 e volessimo invece conoscere a quanti HP corrispondono, dovremmo eseguire questa proporzione:

 

1:0,7457 = X : 7

 

Di conseguenza il calcolo corretto per sapere di quanti HP è la pompa è questo:

 

7x1 / 0,7457

 

Un'altra informazione che possiamo dedurre osservando la sigla posta sull'etichetta è il tipo di alimentazione della pompa. Nel caso di una pompa monofase ci sarà una sigla tipo 1x220/230 , nel caso di un modello trifase sarà invece 3x220/230.

Si ricorda invece che, se siamo interessati a conoscere i Volt assorbiti da una elettropompa, sono 240, nel caso di pompa monofase e di 400 volt, nel caso di pompa trifase.

Anche a livello grafico, per distinguere una monofase da una trifase a partire dalla lettura dell'etichetta o cartellino, che dir si voglia, basterà osservare la lettera finale che sarà M, in caso di pompa monofase e di T, nel caso si tratti di una trifase.

In alcuni modelli viene riportato anche il peso ma, a meno che non si abbia qualche esigenza particolare, si tratta di un dato piuttosto ininfluente, ad esclusione che per la stima delle spese di spedizione.

 

Valutare più approfonditamente la qualità di una pompa

Se voleste avere delle informazioni più dettagliate sulla pompa che vi apprestate a comprare dovrete necessariamente imparare a leggere la curva di rendimento, ben riconoscibile sulla tabella si assorbimento. Si tratta di un grafico molto esplicativo che spiega la portata, la prevalenza e l'assorbimento di una pompa idraulica. Per convenzione: i valori di portata Q -misurata per litri al minuto- sono riportati sull'asse delle ascisse, mentre quello della prevalenza H -stimata in metri-, sull'asse delle ordinate.

L'utilizzo più immediato di una curva di prestazione è quello di capire se quello che chiediamo e cerchiamo di capire su di un'elettropompa va al di là delle sue reali capacità.

Se osservando visivamente la curva di rendimento ci accorgessimo che la pompa superi i valori di portata o prevalenza o assorbimento, potremmo dedurne che sia sottodimensionata e quindi inutile al nostro scopo. Al contrario, se una pompa ha un rendimento compreso nella curva, significa che il suo acquisto sarebbe corretto, perchè coerente con l'effettivo campo d'esercizio.

La prevalenza di una pompa indica quanta pressione è in grado di far ottenere l'elettropompa all'acqua e quindi in altre parlore il dislivello che è in grado di farle superare. Se supponiamo che ci siano 30 mt di prevalenza significa che la pompa ha necessita di una pressione di esercizio di circa 3 atm in modo da pompar acqua fino a 30 mt di altezza. Si ricorda infatti che ogni 10 metri di colonna d'acqua equivale a 1 bar.

La pressione è data dalla prevalenza della pompa, il cui significato è il dislivello massimo a cui può far raggiungere l'acqua fra pescante e uscita. In seguito a questa considerazione il dislivello viene tradotto in pressione, calcolando un equivalenza di circa 10mt=1bar.

Si tratta di un valore abbastanza teorico però, in quanto ad esempio, a 30 metri si potrà raggiungere pressione 0 -zero- solo se diamo per valida la considerazione secondo cui l'acqua non incontri, durante il tragitto di risalita, ne attriti e ne perdite di carico.

Va da se che ci serve una prevalenza di 30 metri, dobbiamo orientativamente cercare un prodotto con una curva di prestazione con prevalenza di almeno 40 metri. Risulta altamente sconsigliato far lavorare le pompe oltre il loro campo di lavoro, riportato nella loro curva caratteristica.

La potenza è calcolata come il prodotto della pressione per la quantità d'acqua pompata e per questa ragione varia in funzione del lavoro svolto dalla pompa. La conseguenza più evidente di questa affermazione è che possono esserci pompe di uguale potenza, ma con caratteristiche del tutto differenti, in virtù di diverse portate e pressioni.

Se si parla di un impianto domestico tipo, giusto per dare qualche spunto di massima, si precisa come un impianto dovrà generare almeno 3bar di pressione per far uscire da un rubinetto almeno 30 litri d'acqua al minuto.

Le pompe devono funzionare all'interno della curva di lavoro, riportata nelle caratteristiche tecniche dal costruttore. Quando questo non accade vi è la possibilità che gli assorbimenti siano fuori targa o, nel caso opposto, che si verifichino fenomeni di cavitazione. Per questa ragione sulla mandata della pompa deve essere sempre presente una saracinesca che permetta, all'atto del montaggio, di poter strozzare leggermente la mandata, quando si hanno degli assorbimenti siano fuori targa. Questo tipo di operazione servirebbe per riportare la pompa all'interno della propria curva di lavoro e non creare problemi all'impianto idraulico.

Si verifica la cavitazione nel caso in cui l'altezza di aspirazione e' troppa e/o si è in presenza di tubazioni d'aspirazione con diametro eccessivamente ridotto. Quando accade, il sintomo principale è dato dalle violente vibrazioni generate dalla pompa, che si ripercuotono sulle tubazioni. In questi casi si parla di motore sovraccaricato o di caratteristiche esuberanti della pompa rispetto all'impianto, legate ad una portata eccessivamente elevata.

Ribadiamo il concetto iniziale, ovvero che sarà opportuno contattare sempre un tecnico per essere sicuri di scegliere una pompa giusta per il proprio impianto.

E' opinione diffusa quella che quando aumenta la prevalenza si riduce la portata e che invece all'aumento della prevalenza diminuisce la potenza assorbita dal motore e quindi la portata. Questo però non corrisponde totalmente al vero ed un tecnico, esperto di termoidraulica, lo sa bene, perchè molte considerazioni come queste variano in funzione del tipo di pompa che si andrà ad utilizzare.

 

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Scritto da Demshop

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